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S.A.R. Don Alessandro di Borbone alla III Festa Liturgica in onore della Beata Marica Cristina di Borbone

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CASERTA - In occasione della III festa liturgica della Beata Maria Cristina, l'Associazione "Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia", la Delegazione della Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, onoreranno " 'a Reginella Santa" con una Celebrazione Eucaristica che sarà officiata da S.A.R. il Principe Don Alessandro di Borbone delle Due Sicilie.

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Celebrazione Eucaristica 2015 per gli ultimi Sovrani del Regno delle Due Sicilie

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CASERTA - Per ricordare con una Celebrazione Eucaristica i nostri ultimi Sovrani, Francesco e Maria Sofia, l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie ha scelto una Chiesa molto suggestiva, la Chiesa di S. Maria delle Grazie nel borgo de La Vaccheria, dove nel periodo natalizio per iniziativa della pro-loco, giunto quest'anno alla XVII edizione, si svolge il bellissimo Presepe Vivente dell ‘700 Napoletano.

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Convegno a Palermo su 'Gli ultimi anni del Regno delle Due Siicilie'

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PALERMO - E' con vivo piacere che pubblichiamo la locandina di un bellissimo evento che si terrà il 27 novembre in Palermo,  a cura dell'Associazione Naz. Ex Allievi Nunziatella e della Delegazione per la Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

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Correva l'anno 1860. Il proclama del generale Casella all'Europa rimasto inascoltato: i pirati di Garibaldi, le violenze di Cialdini e i trasferimenti in Piemonte dei soldati fedeli al Re e alla Patria

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Il Tenente Generale Francesco Casella, illustrazione tratta da "Nomi e volti di un esercito dimenticato" di Roberto Maria Selvaggi

 

CASERTA - E' grazie al lavoro dello storico Francesco Maurizio di Giovine, di Giuseppe Catenacci, presidente onorario dell'Associazione ex Allievi della Nunziatella, e all'editore Vincenzo D'Amico se oggi possiamo rileggere il proclama che il 1 novembre 1860, l'allora primo ministro del Regno delle Due Sicilie, il generale Francesco Casella, inviò alle corti europee. Un testo raccolto nella riedizione della Cronaca Civile e Militare delle Due Sicilie elaborata da monsignor Del Pozzo. Le speranze di recuperare il Regno, già flebili dopo l'incerto esito del Volturno al principio del mese di Ottobre, con l'ingresso sulla scena del Piemonte erano ridotte al lumicino. Francesco II continuò a prolungare la difesa, e l'avrebbe prolungata entrando nella storia insieme ai suoi soldati fino a febbraio a Gaeta (e ancor più a lungo avrebbero resistito le milizie nelle fortezze di Messina e Civitella del Tronto), nella speranza che l'Europa non fosse stata ferma e immobile di fronte alla violenza del diritto pubblico europeo che si stava consumando a Napoli e in Sicilia.

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Il 'Brigantaggio post-unitario', convegno a Teano

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TEANO - Continuano le iniziative dell'inarrestabile Claudio Saltarelli con la sua associazione "Alta Terra di Lavoro".

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A Puccianiello la II° Giornata di Studi su Giacinto de Sivo

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PUCCIANIELLO(CE) - Il 21 novembre si terrà presso la ridente località in provincia di Caserta la seconda fase del convegno dedicato alla figura europea di Giacinto de Sivo che sarà presentata dal pronipote Luigi Cobianchi.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 13 Gennaio 2016 08:04 Leggi tutto...
 

Seminario sul 'Brigantaggio post-unitario' a Siena

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SIENA - La reazione che seguì alla conquista "manu militari" (per meglio dire "manu largitioni") del più grande degli Stati sovrani della penisola italica fu un fenomeno che durò, con alterne vicende per circa un decennio e su cui solo da poco si comincia a far piena luce. Fu una realtà molto complessa e articolata che si tentò, come fecero i francesi con la reazione vandeana, di far passare come mero fenomeno delinquenziale, negando oltre ogni evidenza qualsiasi connotazione politica. Che il problema, invece, fosse essenzialmente politico e che, a differenza di quanto sbandierato dalla stampa di regime, i cosiddetti fratelli d'italia assomigliassero molto più a feroci "conquistadores" piuttosto che a "liberatori" non sfuggì agli osservatori dell'epoca se è vero come è vero che il Marchese Massimo Taparelli d'Azeglio ebbe a dire:

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