Quali sono le catene dei Savoia? Quelle strette alle gambe ed alle braccia dei detenuti che, anche dopo l'illuminismo, le teorie liberali e l'unità nazionali, morivano di freddo, di fame e di inedia nelle carceri sabaude o quelle mentali, che hanno impresso l'idea del giusto e del liberale soltanto in quella parte della penisola che si trova al confine delle Alpi, verso la Francia, e che con spirito di sacrificio ha “liberato” il resto della penisola non si sa bene da chi?
Ma la storia la fanno (e la replicano) i vincitori. Così, dopo 151 anni dall'unità nazionale, e dopo 14 mesi dall'infamante accusa di aver sventolato “vessilli leghisti e bandiere neoborboniche inneggianti al secessionismo”, alla commemorazione dei soldati duosiciliani detenuti e morti nel carcere di Fenestrelle, lo stesso giornalista suo malgrado costretto alla smentita riapprofitta della calura estiva (e stavolta è fortunato perchè non ho il piacere di leggere l'articolo in tempo) e replica l'errore per supportare la medesima tesi: i morti a fenestrelle furono soltanto 4... pardon, stavolta aggiunge uno zero che si sa non vale niente. E dice che furono 40.