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Visita a Noto delle Loro Altezze Reali

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NOTO(SR) - Le LL.AA.RR. il Duca e la Duchessa di Castro, Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie, lo scorso 23 settembre si sono recati in Sicilia per una serie di attività benefiche nella città di Noto, accompagnati dalle figlie, le LL.AA.RR. le Principesse Maria Carolina e Maria Chiara. Noto, importante centro sotto gli Arabi, fu quasi completamente distrutta da un terremoto nel 1693 e abbandonata, a seguito del sisma i maggiori centri urbani del Val di Noto vennero ridotti in macerie. La successiva ricostruzione dei primi decenni del XVIII secolo vede le città sconvolte dal sisma adottare soluzioni architettoniche e artistiche che caratterizzano l'intero Vallo. Questa vera e propria fioritura del gusto barocco, per cui Noto è ormai famosa nel mondo, è stata riconosciuta nel 2002 quale patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.

Nel corso della mattina del 23, S.A.R. il Principe, Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, che è il LIV Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, accompagnato inoltre da S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Gran Prefetto, ha donato a nome dell’Ordine Costantiniano tre defibrillatori semiautomatici all’Istituto comprensivo statale “G. Melodia” di Noto. Si tratta di una donazione da iscriversi nel più ampio progetto “Città Cardio Protetta”, iniziato lo scorso anno e che vede coinvolte numerose Delegazioni italiane, con la donazione di macchinari utili al primo soccorso in caso di arresto cardiorespiratorio. Viste le difficoltà economiche di numerose famiglie della zona, e rispondendo alla richiesta della Dirigente scolastica dell’Istituto Melodia, l’Ordine Costantiniano ha deciso di farsi carico dell’acquisto dei testi scolastici per tutti gli studenti della scuola per l’anno 2017-18, inaugurando di fatto il Progetto “Buono Libri”, e di una ulteriore donazione di giochi per i bambini della scuola della Prima infanzia del Complesso Scolastico. Nel pomeriggio, presso la sede del Vescovato di Noto, la Famiglia Reale ha partecipato alla distribuzione dei generi di prima necessità per bambini da 0 a 3 anni del progetto Briciole di salute e di un defibrillatore semiautomatico destinato ad una squadra di calcio giovanile.

Domenica 24 settembre, presso la Cattedrale di Noto, dopo la Santa Messa celebrata da S.E.R. Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto e Commendatore di Grazia Ecclesiastico, si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi ad alcuni Cavalieri e Dame dell’Ordine. Un plauso meritatissimo quindi alla Delegazione della Sicilia dell'Ordine, al Delegato Don Lucio Bonaccorsi dei Principi di Reburdone ed al Delegato Vicario Nob. dr. Antonio di Janni che hanno saputo organizzare un così importante e bell'evento. Nel suo intervento, S.A.R. il Duca di Castro, Gran Maestro, infine, ha ringraziato tutti coloro che si prodigano per le attività dell’Ordine e ricordato come anche lui, nella sua infanzia, avesse portato il titolo di Duca di Noto. Ed in effetti quando nel 1963 venne alla luce l'erede di una delle più antiche e nobili Casate Europee, era ancora vivo il nonno Ranieri. Quindi il Principe Ferdinando, padre del principe Carlo, portava il titolo di Duca di Calabria, titolo che spetta all'erede del Capo della Real Casa, ed il neonato principino quello di Duca di Noto secondo quanto disposto dal loro Augusto Avo, Ferdinando I, Re del Regno delle Due Sicilie, che ri-unendo i Regni di Napoli Sicilia in un'unica entità statale emanò l'Atto Sovrano n. 594 dato a Napoli il 4 gennaio 1817 e di cui riportiamo il testo:

"L'ordine ristabilito nella Monarchia mentre da una parte ha mosso l'animo nostro a ricomporla in un solo Stato, onde l'unione delle forze e l'uniformità di governo producano la felicità vicendevole di tutte le parti, come avvenne allorché il di lei fondatore Ruggieri con questo mezzo estinse il germe d'infiniti disordini, ci ha fatto nel tempo stesso rivolgere lo sguardo al gran bene che Iddio ci ha conceduto, moltiplicando la nostra Famiglia. E sull'esempio di quel Monarca, e di altri nostri augusti Progenitori, abbiamo determinato di rivestire de' corrispondenti titoli i nostri Figli e Nipoti, onde la dignità della Famiglia reale sia quella stessa qual fu ne' lieti tempi della Siciliana Monarchia.Mossi da queste considerazioni abbiamo risoluto di ordinare ed ordiniamo col presente atto quanto siegue: Art. 1. Il Figliuolo primogenito del Re del Regno delle Due Sicilie, immediato erede della Corona, giusta la legge di successione del Re Carlo III da Noi confermata colla nostra legge del dì 8 di dicembre 1816, porterà il titolo di Duca di Calabria. 2. Il figliuolo primogenito del Duca di Calabria assumerà sempre il titolo di Duca di Noto. Al dilettissimo nostro Figliuolo primogenito D. Francesco, e al di lui primogenito D. Ferdinando concediamo da ora i titoli anzidetti; e vogliamo che così venga sempre osservato nel tempo avvenire. 3. I due titoli di Duca di Calabria e di Duca di Noto non si risguarderanno come titoli trasmissibili, ma come distintivi del successore immediato alla Corona, e del di lui figliuolo primogenito, o di chi ne terrà il luogo. 4. Al nostro carissimo Figlio secondogenito D. Leopoldo concediamo il titolo di Principe di Salerno. 5. Al figlio secondogenito del Duca di Calabria nostro Nipote D. Carlo concediamo il titolo di Principe di Capoa. 6. Al di lui figliuolo terzogenito nostro Nipote D. Leopoldo concediamo il titolo di Conte di Siracusa. 7. Al di lui figliuolo quartogenito nostro Nipote D. Antonio concediamo il titolo di Conte di Lecce. 8. I titoli di Principe di Salerno, Principe di Capoa, Conte di Siracusa e Conte di Lecce, di cui abbiamo investiti il nostro Figlio D. Leopoldo, ed i nostri Nipoti D. Carlo, D. Leopoldo e D. Antonio, saranno trasmessibili a' loro figliuoli primogeniti, ciascuno nella propria linea, ed a tutti i loro discendenti di maschio in maschio, colla inalterabile prerogativa del sesso e del grado; di modo che nel caso che non avessero figli maschi, o che la loro discendenza de' maschi discendenti da' maschi venga a cessare, né anche le figliuole primogenite potranno portare alcuno de' titoli anzidetti; ma resterà estinto nella persona dell'ultimo maschio discendente, e tornerà a disposizione del Sovrano, che si troverà allora sul trono. 9. I titoli come sopra conceduti non daranno alcun dritto a' concessionarj né su i beni né sulle persone esistenti nelle provincie e nelle città suddette, che resteranno, come lo sono attualmente, nel pieno dominio della Corona, senza alcuna differenza. 10. Questo atto solenne riguardante la nostra Real Famiglia, sottoscritto da Noi, riconosciuto dal nostro Consigliere e Segretario di Stato Ministro di grazia e giustizia, munito del nostro gran sigillo, e contrassegnato dal nostro Consigliere e Segretario di Stato Ministro Cancelliere, sarà registrato e depositato nella Cancelleria generale del regno delle Due Sicilie, la quale ne formerà i corrispondenti diplomi tanto pel nostro secondogenito D. Leopoldo, quanto pe' secondogeniti del Duca di Calabria, che attesteranno la concessione de' titoli anzidetti alle loro persone ed alle loro famiglie".

In seguito, sia con lo stesso sovrano, sia con Francesco I, sia con Ferdinando II, il trascritto atto fu richiamato per la concessione di ulteriori titoli ai nuovi membri della famiglia reale, quali quelli conferiti di conte di Aquila (1824), conte di Trapani (1827), conte di Trani (1838), conte di Castrogiovanni (1838), conte di Caserta (1841), conte di Girgenti (1846), conte di Milazzo (1851), conte di Bari(1852) e conte di Caltagirone (1857).


Giancarlo Rinaldi

Fonte: Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie

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Ultimo aggiornamento Giovedì 02 Novembre 2017 20:50  

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