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Resoconto del convegno su Ferdinando e Carolina al concerto di Musica Perduta

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iI tavolo dei relatori. da sin. il m. Mauro Squillante, il m. Renato Criscuolo, il dr. Fernando Riccardi ed il presidente dell'Istituto, comm. Giovanni Salemi

TODI - Nella splendica cittadina umbra di Todi si è svolto un interessantissimo Festival di Musica Antica che si conclusosi il 5 di ottobre. Nell'ambito di questa rassegna, sabato scorso, 28 settembre, nella sala conferenze dell'Hotel Fonte Cesia, realizzata in quella che nel XIII secolo era la chiesa di San Bartolomeo, si è tenuto un convegno dal titolo “La vita culturale nella Napoli di Ferdinando e Carolina”. Dopo i saluti portati dal comm. Giovanni Salemi, presidente dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie e dal direttore artistico della rassegna, il maestro Renato Criscuolo, c'è stata la relazione svolta dal dr. Fernando Riccardi, giornalista e scrittore.

Riccardi, prendendo le mosse dall'avvento di re Carlo di Borbone nel meridione che, sconfiggendo gli austriaci a Bitonto nel 1734, “fundaverit italicam libertatem”, è giunto con il suo excursus, agile ma puntuale ed esaustivo, fino all'ultimo decennio del XVIII secolo quando gli impetuosi venti rivoluzionari provenienti d'oltralpe, frenarono bruscamente quell'anelito e quell'impulso riformista che aveva caratterizzato il regno napoletano negli anni precedenti.

Un riformismo che produsse ottimi risultati e che tutti i viaggiatori europei, alcuni di illustre rango, che approdarono a Napoli in quel periodo, tappa irrinunciabile del “grand tour”, toccarono con mano trovando poi puntuale conferma in scritti e diari che lasciarono ai posteri. “Insomma – così ha concluso Riccardi – il tempo in cui a Napoli regnarono il re Ferdinando di Borbone e la regina Maria Carolina non fu affatto degradato ed infimo come sostengono alcuni. Si può parlare allora, a buon diritto, di una 'belle epoque' o di una sorta di età dell'oro? Chissà... Certo è che il progredire delle attività e dei palpiti culturali, intesi in senso lato, in una società incipriata e crepuscolare come era quella del Settecento, farebbero propendere per una cauta ma inequivocabile risposta affermativa. Per cui chi si ostina ancora oggi a negare ciò lo fa o perché è ignorante, nel senso che non conosce la vera storia di quel periodo, oppure perché è in mala fede.

In entrambi i casi, comunque, sarebbe cosa buona e giusta cercare di ricondurre loro signori sulla retta via”. Quindi la parola è passata al maestro Renato Criscuolo che ha posto l'accento sulla importanza della scuola musicale napoletana nel corso del XVIII secolo, capace di raggiungere vette di eccellente livello tanto da fare invidia all'intero continente europeo, e infine al maestro Mauro Squillante che ha decantato le doti di quel meraviglioso strumento, tutto napoletano, che è il mandolino.

Esauritasi la conferenza, dopo una breve pausa per un elegante aperitivo sulla panoramica terrazza dell'abergo che spazia sui caratteristici tetti di Todi, è stata la volta del concerto dedicato ad un artista napoletano di indubbio spessore ma ahimé poco conosciuto, quell'Emanuele Bardella, che è stato a lungo primo violinista del Teatro San Carlo, e di cui sono state eseguite alcune sonate per mandolino, violino e basso. Agli strumenti il trio di “Musica Perduta” composto dai  bravissimi Mauro Squillante (mandolino), Monika Toth (violino barocco) e Renato Criscuolo (violoncello barocco).

Un concerto che ha deliziato gli esigenti palati del numerosissimo pubblico che ha riempito in ogni ordine di posti la pur spaziosa sala e che ha omaggiato i tre talentuosi musicisti con scroscianti e ripetuti applausi. Il “Todi MusicAntica Festival” si chiuderà sabato 5 ottobre, alle ore 21.00, nell'Aula Magna del Liceo Classico “Jacopone”, con il concerto “Arie a voce sola” di Bud Roach, tenore e chitarra barocca. Una rassegna di grande successo quella allestita dal maestro Renato Criscuolo che sta riscuotendo unanimi consensi ed apprezzamenti. A palese dimostrazione che il talento, quello vero, non può essere mai acqua.

 

(foto dell'evento)

Giancarlo Rinaldi

Fonte: Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie

Resoconto del convegno su Ferdinando e Carolina al concerto di Musica Perduta
Ultimo aggiornamento Giovedì 24 Ottobre 2013 07:28  

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