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Cronaca della visita ai Borbone-Due Sicilie sepolti in Baviera

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MONACO DI BAVIERA - Un nutrito stuolo di duosicilani, guidati dal "comandante", comm. Giovanni Salemi, Presidente dell'Istituto di Ricerca Storica delle due Sicilie, si è recato in terra di Baviera, e precisamente a Monaco, per rendere omaggio ad Urraca di Borbone, Principessa Reale delle Due Sicilie, nel centenario della sua nascita (1913) e nel 14° anniversario della sua dipartita (1999).
Un omaggio doveroso e nello stesso tempo molto sentito considerato lo spessore e il carisma della Principessa il cui ricordo è rimasto impresso in maniera indelebile in tutti quelli che hanno avuto l'onore e il piacere di frequentarla. Sabato 11 maggio ci si è recati a Starnberg, ad una quarantina di chilometri da Monaco: qui, nel piccolo e raccolto cimitero borbonico di Landstetten, in una tomba austera ma semplice, riposa la principessa Urraca.

Quanto mai preziosa si è rivelata la presenza del conte Franz zu Stolberg Stolberg, che ha fatto da guida a tutto il gruppo, indossando i panni del perfetto padrone di casa. Nella graziosa chiesetta antistante il cimitero padre Werner Haas ha celebrato la Santa Messa, rigorosamente in latino, alla presenza di S. A. I. R. la principessa Rasso  von Bayern, arciduchessa Theresa d'Austria,  S. A. R. il principe Christoph Ludwig Maria von Bayern e S. A. R. la principessa Christoph von Bayern, contessa Gudula von Plettemberg e del Sacro Romano Impero.

Alla funzione erano presenti alcuni cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (Giovanni Salemi, Francesco Maurizio Di Giovine, Giancarlo Rinaldi, Giuseppe e Giovanni Rinaudo, Alberto Marulli e Fernando Riccardi) che per l'occasione hanno indossato il mantello e un gruppo di duosiciliani che hanno voluto essere presenti all'evento (Caterina Ossi, Vincenzo D'Amico, Mariangela Pantaleo, Paolo Farese e Maria Ornella Cristalli Farese).

Nel corso della funzione il comm. Salemi ha tenuto una breve ma significativa allocuzione, tradotta in tedesco dal conte Stolberg, della quale riportiamo il testo integrale: “Altezza Imperiale, Altezze Reali, Dame e Cavalieri, Signore e Signori, è con profonda commozione e con altrettanto profondo orgoglio che prendo la parola in questa Cappella dove ci siamo riuniti per partecipare alla Santa Messa di suffragio dedicata a SAR la Principessa Urraca di Borbone Due Sicilie ed agli altri Principi della stessa Casa Reale che riposano nello stesso cimitero.
"Prendo la parola in qualità di Presidente dell’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, istituto che ha organizzato il presente evento e di cui sono qui presenti fedeli e valorosi soci provenienti da varie province dell’antico Regno. Intanto un grazie grandissimo va indirizzato alla Casa Reale di Baviera per la partecipazione all’evento da noi organizzato, presente con S.A.I.R. Rasso di Baviera Arciduchessa Theresa d’Austria, con S.A.R. il Principe Christoph di Baviera e con S.A.R. la Principessa Christoph di Baviera Contessa Gudula di Plettenberg e del Sacro Romano Impero. Il ringraziamento è esteso anche a tutti gli altri presenti, primo fra tutti il celebrante, mons. Werner Haas. Un saluto e un grazie particolare al Conte Franz zu Stolberg Stolberg che ci ha consigliato, guidato ed aiutato ed ancora è “al lavoro”.

E’ chiaro che dicendo Casa Reale di Baviera il pensiero corre subito alla nostra coraggiosa Regina Maria Sofia, anima della resistenza e della speranza di restaurazione fino alla sua morte. E al Suo ricordo dedichiamo un saluto devoto e, perché no, un applauso. S.A.R. il Principe Carlo di Borbone Due Sicilie, Duca di Castro, Gran Maestro del S.M.O.C. di San Giorgio, fortemente dispiaciuto di non poter essere presente, mi ha incaricato di trasmettere il Suo saluto a tutti i presenti. Desidero poi ricordare che cade quest’anno il XIV anniversario della morte di S.A.R. la Principessa Urraca ma ricorre anche il centenario della Sua nascita, essendo nata nel castello di Nymphenburg il 14 luglio 1913.
Ella non festeggiava il compleanno perché, diceva, “come può una Borbone festeggiare nel giorno della presa della Bastiglia?” La Principessa Urraca è stata e, in certo qual modo, lo è ancora oggi, la guida e il punto di riferimento di tutti noi antichi sudditi del magnifico Regno delle Due Sicilie, quel Regno definito il sorriso del Signore che è ancora vivo nei nostri cuori. Il ricordo di questa Principessa, specie per chi ha avuto l’onore e la fortuna di poterLa frequentare, è struggente soprattutto per le grandi qualità umane che possedeva e con le quali si rapportava con tutti, con tutti quelli che Le si avvicinavano, dalla persona più umile alla più altera, sempre mettendo in essere quella regalità così ricca di cordialità e semplicità, di vero stampo borbonico.

Io stesso, qualche anno dopo la morte, in occasione della celebrazione di un importante evento bellico del 1861, la resistenza della piazzaforte di Civitella del Tronto negli Abruzzi, scrissi qualche pensiero a Lei riferito (abbiamo al seguito delle copie che distribuiamo), ricordando le occasioni di incontro per accompagnarLa a veder qualche sito comunque legato al vecchio Regno. Voleva vedere e sapere tutto ed era infaticabile: i siti reali, il confine con gli antichi cippi, località anche piccole e all’apparenza insignificanti. Voleva partecipare a conferenze e riunioni, conoscere persone e sentire i racconti.
E così ricordava di essere stata condotta bambina a salutare S. M.la Regina Maria Sofia e ne aveva il ricordo di un donna rigida e severa che le fece una carezza. E così pure ricordava la sua prima visita al Palazzo Reale di Caserta e l’incontro con un vecchio prete che si chinò a baciare le mani del Principe Ferdinando Pio, suo papà. E così ancora tante altre cose ma sarebbe troppo lungo il mio dire. Concludo, quindi, con un pensiero devoto per la Principessa (noi con passione di Napoletani, antichi regnicoli degli Abruzzi, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata e Campania, uniti ai Siciliani, la definiamo solo con questo titolo) e lo stesso pensiero lo dedichiamo, come ho già detto, anche agli altri Principi. Chiudo quindi questo mio brevissimo saluto con l’antico grido: Viva il Re!”.

Finita la messa ci si è spostati nel vicino cimitero e, mentre risuonavano struggenti le note dell'inno del glorioso Regno delle Due Sicilie, due cavalieri costantiniani hanno deposto un bouquet di rose bianche sulla tomba della principessa Urraca. Il pranzo poi, è stato consumato nell'elegante circolo golfistico Gut Rieden, completamente immerso nel verde, con la partecipazione dei rappresentanti della Casa Reale bavarese che hanno dimostrato di apprezzare molto l'iniziativa. Il cavaliere di giustizia Alberto Marulli, la cui famiglia, nel 1720, fu insignita del titolo comitale dall'imperatore Carlo VI, ha consegnato un fascio di rose, a nome dell'Istituto e di tutti i partecipanti, all'arciduchessa Theresa d'Austria, il comm. Salemi, insieme con il giovane editore Vincenzo D'Amico, ha invece, consegnato al principe due importanti opere letterarie: La "Cronaca civile e militare delle due Sicilie sotto la dinastia Borbonica" di mons. Luigi del Pozzo, opera enciclopedica che abbraccia tutta la cronologia del Regno e la ristampa de "Il Re Alfonso di Borbone, conte di Caserta" di Gaetano De Felice, dedicata al fratello del Re Francesco.

Nel frattempo si era unito al gruppo, gradito ospite, Erminio De Biase, che già si trovava in Germania per via delle sue ricerche di carattere storico, il quale, grazie alla perfetta conoscenza della lingua tedesca, è stato di grandissimo aiuto specialmente nel ruolo di impeccabile interprete. La giornata si è conclusa con una visita al meraviglioso ed imponente “schloss” di Nymphenburg, dove il 14 luglio del 1913 vide la luce la principessa Urraca. Qui, sotto la sapiente guida del conte Stolberg, si è potuto visitare il primo  piano del palazzo, con stanze affrescate, dipinti preziosi e mobili d'epoca, e il museo della carrozze allestito in un'ala del grandioso complesso architettonico circondato da giardini perfettamente curati e da un verde che risalta in tutta la sua rigogliosa prorompenza. Infine, stanchi ma felici ed appagati, si è tornati a Monaco dove la serata si è conclusa in un famoso locale del centro, alle prese con gigantesche pinte di birra e monumentali cotolette alla bavarese.

E' stato, insomma, un breve ma intenso e significativo soggiorno in terra di Germania. Una esperienza indimenticabile, di quelle il cui ricordo non potrà mai svanire. Un sentito ringraziamento da parte dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie va al conte Stolberg che si è sobbarcato l'onere di organizzare ogni cosa in maniera impeccabile.
Un grazie di cuore poi va indirizzato al cav. Giancarlo Rinaldi, colonna portante del sodalizio, che si è adoperato fino allo stremo delle forze affinchè tutto potesse procedere nel giusto verso: senza la sua preziosa opera il viaggio a Monaco difficilmente si sarebbe concretizzato. Un ringraziamento va anche agli altri cavalieri costantiniani che hanno reso ancora più solenne la funzione nella chiesa e nel cimitero di Landstetten e a tutti quelli che, avendo nel cuore la mai dimenticata patria duosiciliana, si sono aggregati alla comitiva ed hanno preso parte alla trasferta bavarese, provando emozioni profonde. Infine, soprattutto, un grazie colossale va indirizzato al presidente dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicile, comm. Giovanni Salemi, il quale, ancora una volta, ha dimostrato di che pasta è fatto un vero duosicilano.
Sua, infatti, è stata l'idea del viaggio a Monaco, maturata già nel mese di dicembre dello scorso anno. La sua presenza in terra di Baviera è stata un continuo stimolo e un  pressante pungolo per tutti.
Che il buon Dio, dall'alto della sua infinita misericordia e bontà, possa conservarci ancora a lungo il nostro inossidabile e valoroso "Comandante".


Giancarlo Rinaldi
Cav. G. Salemi



Cronaca della visita ai Borbone-Due Sicilie sepolti in Baviera
Ultimo aggiornamento Venerdì 17 Maggio 2013 17:26  

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