A settant’anni di distanza dagli eventi bellici aventi per teatro di operazioni il territorio siciliano, l’interesse editoriale sull’operazione Husky risulta tutt’oggi vivo e fecondo.
E’ di questi giorni infatti l’edizione a cura di Osprey Publishing di un interessante volume dal titolo “SICILY 1943 – The debut of Allied joint operations” dello storico statunitense Steven J. Zaloga e riccamente illustrato da Howard Gerrard.
Il Dr. Zaloga, già membro dell’Institute for Defense Analyses, è noto negli Stati Uniti ma anche all’estero, in quanto da sempre si occupa di tematiche storiche legate al modellismo militare, alla strategia, ai mezzi corazzati ed agli equipaggiamenti militari. Non si può restare indifferenti di fronte al vastissimo elenco di pubblicazioni da lui redatte, che trattano tra l’altro alcune tra le operazioni militari più famose accadute durante l’ultimo conflitto mondiale: gli sbarchi ad Anzio ed in Normandia, l’operazione Bagration e la controffensiva delle Ardenne.
Viene da chiedersi, era necessaria l’ennesima pubblicazione su di una vexata quaestio quale quella delle operazioni militari in Sicilia nel periodo di luglio-agosto 1943?
Sfogliando questo volume non si può che rispondere affermativamente, infatti si resta affascinati inizialmente dall’accattivante veste grafica ricca di illustrazioni che, grazie al sapiente impiego dei colori, rendono più vivi ed attuali episodi di battaglie ormai lontane ma soprattutto colpisce il livello qualitativo di immagini d’epoca inedite provenienti dagli archivi militari statunitensi.
Le mappe e le rappresentazioni tridimensionali delle direttrici di avanzata delle truppe alleate e conseguentemente di ritirata delle truppe dell’Asse facilitano meglio, se ve ne fosse bisogno, la comprensione del testo e del susseguirsi degli eventi.
Dulcis in fundo merita un particolare apprezzamento l’indagine storica, che, lungi dall’essere faziosa, come purtroppo sovente accade in pubblicazioni di carattere locale, assegna un doveroso riconoscimento al valore di alcuni reparti del Regio Esercito e della Regia Aereonautica che si batterono valorosamente tanto più trovandosi in inferiorità quali – quantitativa di attrezzature ed equipaggiamenti. L’elenco delle perdite in uomini e mezzi subite da ciascuna nazione impegnata nell’invasione della Sicilia è la miglior prova che tutti gli eserciti in campo si diedero del filo da torcere.
Sorprende, forse amaramente, che uno storico estero appartenente inoltre ad una delle potenze vincitrici riesca a narrare con obiettività tali eventi quando in Italia ancora si usano per definire le truppe dell’Asse impiegate in Sicilia termini, quali nazi-fasciste, con chiara accezione denigratoria.
In ultima analisi va rilevato come un’Opera di questo genere non possa nascere esclusivamente da una mera ricerca di materiale di archivio statunitense, ma necessiti sia delle dovute verifiche in loco sia dei relativi apporti di conoscenza che solo uno storico italiano avrebbe potuto fornire; ed è infatti meritoria come lo stesso Zaloga riconosce ed evidenzia, la collaborazione del Dr. Armando Donato, attento conoscitore e divulgatore di queste tematiche.
Si auspica che questo volume possa vedere presto la sua edizione in lingua italiana e sia di sprone per ulteriori ricerche riguardanti ad esempio, com’è evidenziato nel testo, l’inspiegabile incapacità delle forze alleate di fermare l’evacuazione delle truppe dell’Asse attraverso lo Stretto di Messina. Una buona lettura! (Francesco M. Grasso, Federazione Festung Sizilien)
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