Gli studiosi messinesi, che si appellarono invano alla corretta realizzazione di uno stemma della Sicilia rispettoso della grande storia dell'Isola, protesa da sempre verso l'Europa per gli antichi legami con Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna e Spagna, presentarono all'allora Presidente della Regione Siciliana e per conoscenza al Re di Spagna, ai Presidenti della Repubblica Tedesca e della Repubblica Francese una dettagliata relazione con uno stemma ben preciso.
Le osservazioni dei componenti dell'Associazione Amici del Museo e del Rotary Club di Messina, coordinati dal compianto araldista Principe Giovanni von Falkensburg, presentavano uno stemma composto dagli emblemi delle principali Case Regnanti dell'Isola......
......Infine, il quarto quarto, tre gigli d'oro in campo azzurro, due sull'altro, al bordo di rosso.
Elegante e regale stemma della dinastia Borbone che resse il Regno di Sicilia, insieme aquello di Napoli, dal 1735 al 1861.
Antico blasone dei Reali di Francia, i gigli o fiordalisi sono i più nobili fiori e rappresentano fin dalla loro origine la speranza, la purità, la chiara fama, il principe benigno ed il retto giudice.
Per concludere, gli studiosi messinesi auspicavano di collocare "sopra il tutto" o "nello scudetto del core" l'antico emblema del popolo siciliano, la mitica Triscele per aver così uno stemma corretto che racchiudesse in se tutta la grande storia di un popolo che per quasi un millennio fu Nazione. Non è mai troppo tardi per rivedere lo Stemma ed il Gonfalone della nostra nobile Terra, dato che, è noto l'interesse dell'attuale Presidente della Regione Siciliana per la riscoperta della storia dell'Isola.
Marco Grassi
Fonte: Comitato Storico Siciliano