LA COSTITUZIONE DEL 1812: UN GRIMALDELLO PER L'ANNESSIONE BRITANNICA DELLA SICILIA

Lunedì 26 Marzo 2018 20:33 Davide Cristaldi
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CATANIA - Ancora oggi, complice una celebrativa ed agiografica ricostruzione in chiave risorgimentale dei fatti accaduti durante l'occupazione militare della Sicilia da parte dell'Impero britannico, si tende a dipingere l'azione politica inglese in Sicilia (vedi "Costituzione Inglese" del 1812) come un albero i cui frutti sarebbero stati forieri di progresso civile ed economico. Tuttavia ben altri furono i frutti che quell'albero velenoso portava in seno: la sbandierata abolizione dei feudi in realtà non era che un inganno, l'articolo XI della Costituzione prevedeva soltanto la trasformazione dei feudi in "allodii", ovvero le terre si apprestavano a diventare proprietà private dei baroni.
Chi ha creduto fino ad oggi che l'imponente sforzo bellico ed economico dell'Inghilterra in Sicilia fosse gratuito e privo di ogni secondo fine dovrà ricredersi.

Il vero obiettivo dell'Inghilterra, infatti era la completa annessione della Sicilia, come lo stesso Lord Bentinck, plenipotenziario di S.M. Britannica, ammise in una lettera del dicembre 1813 al principe ereditario Francesco di Borbone, nella quale confidò il suo "sogno": "la Sicilia dovrebbe diventare la regina della nostre colonie".L'irricevibile proposta era questa, i Borbone avrebbero dovuto consegnare la Sicilia agli inglesi mentre ai Borbone sarebbe stato consegnato (oltre Napoli) il territorio Pontificio, o in alternativa un cospicuo sussidio in denaro e armi.

 

 


In realtà l'irricevibile proposta, non era che la conseguenza del fallimento della "Costituzione Inglese",che Bentinck aveva imposto con la forza(e con la compiacenza di alcuni baroni "progressisti") , cosí approfittando del mandato di plenipotenziario, conferitogli da S.M. Britannica, assunse un ruolo dittatoriale e, caso unico al mondo, arrivò a far esiliare la regina Maria Carolina, rea di aver voluto mettere un argine allo strapotere del Lord che, nei fatti, aveva occupato militarmente la Sicilia.
Tuttaviala la fiera opposizione diplomatica dei Borbone riuscì a far naufragare la "Costituzione Inglese" (così la chiamavano a quel tempo) nella quale si era messo per iscritto che Napoli e Sicilia avrebbero dovuto separarsi, ognuna con un proprio Re. Tale condizione non poteva essere realmente accettata da Ferdinando III perchè distruggeva le basi della fondazione della monarchia Borbone-Due Sicilie inaugurata nel lontano 1734, quando Carlo di Borbone fu incoronato Re di Napoli e Sicilia.
Che i britannici bramassero il possesso della Sicilia era dunque risaputo e l'aiuto militare fornito ai Borbone non era certo dovuto ad un poco credibile spirito di fratellanza o alla solidarietà tra popoli di cui alcuni hanno ingenuamente parlato, ce lo conferma un documento inedito di Federic Lamb, segretario di Lord Bentinck, che apostrofava i siciliani come "barbari senza regole". Mentre durante una seduta del parlamento inglese, avvenuta dopo la fine dell'avventura siciliana, Lord Castlereagh dibattendo con Lord Bentinck disprezzò "le antiche istituzioni parlamentari siciliane" le quali altro non erano che "una camera di conversazione dove si faceva retorica" e che "la costituzione del 1812 non si adattava al carattere dei siciliani"



Alla luce di questi documenti, emerge chiarissima la responsabilità della Gran Bretagna che per raggiungere il subdolo scopo di annettersi la Sicilia, si approfittò della momentanea debolezza politica dei Sovrani per innestare il seme della discordia tra la classe baronale siciliana e la monarchia borbonica. Ferdinando III, seppure in alcuni casi aveva forzato il parlamento ad aumentare i donativi, cosa che aveva fatto infuriare alcuni baroni, non avrebbe avuto alcun pretesto per abolire l'istituzione parlamentare, se i baroni non avesse promosso una legge costituzionale, su suggerimento britannico, che prevedeva la divisione della monarchia che fu di Carlo di Borbone.

 

Davide Cristaldi

LA COSTITUZIONE DEL 1812: UN GRIMALDELLO PER L'ANNESSIONE BRITANNICA DELLA SICILIA
Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Maggio 2018 14:13