Presentazione a Capua de 'I metallurgici di Calabria' di Michele Furci

Mercoledì 20 Febbraio 2013 09:50 Roberto della Rocca
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CAPUA - La realtà fusiva in Calabria Ultra, risale principalmente alle popolazioni autoctone che impararono l'attività fusiva dai fenici, che solevano lavorare il rame, ferro, argento, piombo. Tuttavia, fu sotto i Borbone di Spagna e quelli Napoletani che l'attività crebbe notevolmente.
L'attività siderurgica e metallurgica rimase sotto la Real Casa di Borbone il vanto dello Stato, che accrebbe il prestigio delle Calabrie facendole diventare la Regione più industrializzata d'Europa. L'avventura Borbonica in Calabria Ultra inizia nel '700, ossia nel 1772, quando lo Stato propose un'azzardata e coraggiosa organizzazione “ delle Reali ferriere ed Officine”. La Monarchia ,incominciò dal nulla affidando il tutto allo spagnolo Conty con lo scopo di sviluppare questa terra. Don Carlos ed il Tanucci dopo un'attenta visione del posto, fecero davvero sul serio fondando l'opificio delle Serre. Senza nessuna ombra di dubbio la Corona, affrontò la situazione volendo creare un polo di alto livello a tal punto che decise di inviare ben sette menti napoletane per studiare in Sassonia “Scienze delle miniere”, riportandoli in Patria per mettere in pratica le nozioni studiate.

Mongiana era un luogo ottimo, con un folto patrimonio verde di faggi e castagneti, acque abbondanti che irrigavano la vallata dello Stilaro. Nel 1828, un viaggiatore inglese descrisse così il posto: ”vi era qualcosa di tanto selvaggio e di tanto tenebroso in quel luogo di bosco fitto e oscuro da soggiogare la mente”. Si inaugurò un periodo di elevati primati per le Calabrie, la Corona nella zona proto-industriale insediò il nuovo stabilimento, con l'impianto di tre altiforni il S. Francesco, il S. Ferdinando ed il S. Barbara inaugurando l'attività con l'ausilio delle miniere dei boschi e la presenza del calcare argilloso tutti elementi base della metallurgia. Le ferriere di Mongiana dall'indiscutibile trascorso industriale note come ferriere Fieramosca possedevano i ruderi del “mulinu du ferru” che serviva alle maestranze del Sud per macinare il minerale, la galera e l'argento.

Nei primissimi anni di Governo la sola Calabria Ultra crebbe notevolmente in popolazione, in soli trenta anni l'area delle Serre crebbe di un terzo cifre da record per il periodo. Il polo siderurgico a conti fatti garantiva il “pane” a circa 1800 operai specializzati , regolarmente stipendiati e cullati dalla Corona. Nel 1840 in tutto il Reame si avvertirono i segni di una crisi che investì l'industria, la Casa Reale fu costretta a non sovvenzionare molte fabbriche costrette a chiudere, ma, non fu il caso di Mongiana che continuò la produzione dell'acciaio borbonico….

…Ferdinando II,nel 1845, fa impiantare una chiesa , una caserma ,una scuola, persino le case popolari per le famiglie operaie creando un nuovo agglomerato urbano di modeste dimensioni.
Le continue sovvenzioni che la Corona, impegnava per Mongiana promosse nel 1859 in piena attività estrattiva ed in pieno sviluppo urbano la nascita della Scuola Media di Mongiana, completamente gratuita e sintetizzata in un documento del tempo datato 11 settembre 1859 che così dice: ”gli insegnamenti proposti agli abitanti del luogo sono questi : Matematica, Leggere, Scrivere, Aritmetica, Grammatica, Galateo, Disegno, Religione, Dettato, Agricoltura.

 

Roberto della Rocca

Fonte: Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie

Presentazione a Capua de 'I metallurgici di Calabria' di Michele Furci
Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Febbraio 2013 09:45