Presentazione a Capua di 'Storia delle Italie dal 1734 al 1870' del Prof. Nisticò

Martedì 29 Gennaio 2013 15:38 Roberto della Rocca
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Tante furono le mutazioni di assetti politici di confini della nostra terra da imporre alla logica di chiamarla le Italie.

Già l'Italia romana fu messa assieme da realtà composite. Perse la sua unità nel 568 d.C.; attraverso complesse vicende, conservò tuttavia una sostanziale indipendenza fino al secolo XVI; la recuperò nel XVIII; la perse sotto Napoleone, e se ne trovò diminuita anche nell'ordine della Santa Alleanza.

La libertà e unità della Penisola era un problema internazionale e interno che apparve a molti di necessaria soluzione. Ne furono elaborate o sognate o tentate alcune; e non era la sola possibile nè può dirsi la migliore o buona in sé quella sabauda e centralista che infine prevalse per abili mosse e per conflittuali interessi stranieri.

L'unificazione affrettata e forzata generò un'Italia grigia e inquieta e molte e varigate delusioni e orgogli e ire. Di questa storia, o piuttosto cronaca, il Meridione fu vittima, e oggi è mille volte inferiore al Settentrione che non fosse nel 1860; e ciò per colpa delle sue debolezze politiche e di ceti culturali e dirigenti, che tuttora gravano.

Roberto della Rocca

Fonte: Istituto di ricerca storica delle due Sicilie

Presentazione a Capua di 'Storia delle Italie dal 1734 al 1870' del Prof. Nisticò
Ultimo aggiornamento Martedì 29 Gennaio 2013 15:38