Conclusa la XIX Edizione della cerimonia della battaglia del Volturno

Giovedì 24 Novembre 2016 10:27 Giancarlo Rinaldi
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CAPUA(CE) - La XIX Edizione dell'evento che ricorda la Battaglia del Volturno e gli eroici soldati che, difendendo la Patria dallo straniero, vi persero la vita si è conclusa con giudizi altamente positivi. Una conferma per la manifestazione nata diciannove anni fa dalla volontà del comm. Giovanni Salemi e che negli anni è andata via via crescendo in importanza divenendo uno degli appuntamenti "irrinunciabili" per chi ama le Due Sicilie, la nostra Patria, e combatte contro le menzogne imposte dal regime italico-liberal-massonico. "PER LA MEMORIA CONTRO L'OBLIO", è infatti il motto che ha caratterizzato la cerimonia di Capua fin dalla prima edizione.

Oltre al motto anche la formula dell'evento è rimasta pressoché inalterata. La parte, per così dire, militare con la deposizione di una corona d'alloro, al suono dell'Inno del Re del Regno delle Due Sicilie, davanti la lapide che ricorda gli eroici Caduti delle Due Sicilie. Come lo scorso anno l'Inno è stato suonato "dal vivo" dai ragazzi del Liceo Musicale Luigi Garofano diretti dal Maestro Prof. Antonio Parillo. Una breve allocuzione, di cui pubblichiamo un breve estratto visibile cliccando qui, è stata tenuta proprio dal comm. Salemi.

Successivamente il momento religioso con una Santa Messa per i nostri Sovrani e per i Caduti che quest'anno ha visto la partecipazione del M. Rev. Padre Damiano La Rosa, Vicario Provinciale dell'Ordine dei Minimi, Parroco delle Reale Pontificia Basilica di San Francesco di Paola in Napoli, Commendatore di Grazia Ecclesiastico del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio nonché Priore della Delegazione Campana dello stesso Ordine.

Nella bellissima sala del liceo Musicale si è svolto il momento culturale cui non manca mai la distribuzione di un interessante pamphlet (quest'anno dedicato a Filippo Pisacane, fratello di Carlo) curato dal dr. Giuseppe Catenacci, Presidente Onorario dell'Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella, e che ha brevemente illustrato l'opera, e dal dr. Francesco Maurizio Di Giovine e pubblicato dall'Ass. Ex Allievi.

Un breve saluto è stato portato anche dal Presidente in carica dell'Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella, ing. Alessandro Ortis, che ringraziamo per la Sua partecipazione.

Sempre di prim'ordine poi i relatori che partecipano al convegno, quest'anno moderato dal dr. Massimo Calenda, giornalista RAI: il Prof. Nicola Ruggieri (già docente presso l'Università delle Calabrie e de "La Sapienza" di Roma) con una interessantissima relazione su i sistemi costruttivi antisismici introdotti da Ferdinando IV dopo il grave sisma del 1783.

La dr.ssa Elena Bianchini Braglia, notissima scrittrice e ricercatrice, con la relazione "Le Due Sicilie e gli Stati preunitari: retaggio del passato o possibilità per il futuro?".

Infine il comm. Prof. Giovanni Bonanno (già docente all'Università di Messina) con "Lungimiranza, riforme e menzogne ufficiali sul Regno Borbonico".

Nella suggestiva Chiesa sconsacrata di "Gesù Gonfalone" (facente parte del complesso del Liceo) un concerto, sempre dei bravissimi allievi del liceo capuano, alla fine del convegno ha allietato i partecipanti concludendolo, come i Wiener Philarmoniker nel Neujahrskonzert di Capodanno, con una stupenda Radetzky March accompagnata dai battimani del pubblico, proprio come nella Großer Saal del Musikverein in Vienna.

A conclusione dell'importante serata ci siamo ritrovati tutti insieme per una cena conviviale a Palazzo Lanza presso il ristorante "ExLibris". per motivi di batteria insufficiente non abbiamo la Radetzky Marsch suonata a Capua ma vi assicuriamo che regge il confronto con l'esecuzione dei Wiener Philarmoniker del Neuejahrskonzert 2013 diretto da Franz Welser-Möst.

Tantissimi gli ospiti importanti per poterli citare tutti. Ne ringraziamo (in ordine alfabetico) per la loro presenza solo alcuni che idealmente rappresentano tutti gli altri: il comm. Arturo Cannavacciuolo, grande amico del comm. Salemi, il Marchese Giancarlo de Goyzueta, altro nostro amico, ed infine Fiorenzo Manzo, presidente della neonata Associazione Culturale "Regno delle Due Sicilie" di Cava, che ha voluto come padrino il nostro Istituto: in bocca al lupo presidente!!!!

Un particolare grazie poi agli amici "Patrioti" che sono venuti dalle lontane Puglie: Armando Calvano e la gentile consorte signora di Andria, il dr. Diego Eramo, organizzatore della bellissima e toccante cerimonia in onore del "sergente Romano", di Gioia del Colle, Cesare Linzalone da Acquaviva delle Fonti e l'avv. Gaetano Marabello, autore di tanti libri di carattere storico. Riportiamo, inoltre, qui di seguito, il testo dell'allocuzione tenuta dal dr. Salemi:

Diamo inizio alla cerimonia di ricordo e commemorazione della Battaglia del Volturno e dei Caduti dell’Esercito delle Due Sicilie, con la deposizione di una corona di alloro alla targa marmorea che ricorda quell’evento e lo faremo al suono dell’Inno delle Due Sicilie, l’Inno al Re di Paisiello, che sarà eseguito dagli alunni del Liceo Musicale Luigi Garofano diretti dal Maestro Prof. Antonio Parillo. La corona sarà materialmente deposta da un Siciliano di Messina e da un Continentale del Sorano, ai tempi parte viva dell’antica Terra di Lavoro, e ciò a voler significare la partecipazione di entrambe le parti dell’antico Regno, come erano definite, al di qua e al di là del Faro. Con questo gesto intendiamo rendere gli onori del ricordo ai Caduti del nostro antico Esercito e alla memoria di tutti i partecipanti alla campagna di guerra che con tanta sfortuna, ma con tanto valore e tenacia fu combattuta contro il duplice assalto che il Regno si trovò a dover affrontare contro le bande irregolari da sud e contro l’Esercito del Regno di Sardegna da nord. In quella campagna di guerra la battaglia del Volturno fu il primo atto di carattere offensivo che il nostro Esercito mise in essere, dopo aver purtroppo subito i disastri di Sicilia e di Calabria. Fu a Capua che al richiamo del Re dopo l’abbandono della Capitale, si concentrò il meglio di quanto restava di tutti i reparti militari già impegnati sia pure in modo, direi,virtuale. E fu appunto a Capua che reparti ricostituiti o costituiti ex novo, animati da spirito combattivo sostenuto dalla eliminazione di Comandanti insicuri o, peggio, coinvolti dalla setta liberale massonica e sostenuto dalla presenza positiva del Re e dei Principi Reali Conte di Trani e Conte di Caserta, condussero ripetute azioni offensive fermando il nemico che avanzava sicuro di poter usufruire ancora una volta di uno di quegli sbandamenti che gli avevano aperto le porte della Capitale. E tra queste azioni si ricorda la riconquista di Caiazzo, centro prossimo a Capua e in posizione tattica utile per l’attacco successivo: Caiazzo prima abbandonata per forte differenza di forza in campo a favore del nemico, venne subito dopo riconquistata con una azione bellica condotta sotto la supervisione di Ufficiali Generali ma comandata dal ten. colonnello Ferdinando La Rosa, ufficiale dei Cacciatori, che, ferito gravemente e trasportato a Capua, morì in quell’Ospedale Militare. La tomba di questo Ufficiale che era in una Chiesa della Città non è giunta sino a noi perché in occasione di restauro della Chiesa la tomba stessa, complice l’oblio storico che scolasticamente e politicamente impostoci ci affligge, deve essere stata distrutta. Ma la Battaglia vera e propria si svolse il giorno 1 ottobre: era un lunedì e alle prime ore del giorno le colonne napoletane uscite dalla piazzaforte di Capua attraverso la Porta di Napoli quella tuttora esistente si avviarono ad affrontare il nemico e le prime fucilate furono quelle sparate dai Cacciatori che guidati dal col. Capecelatro avanzavano sulla strada per S.Angelo in Formis e poi, a seguire, il fronte si infiammò tutto ivi compreso anche il settore di Caserta Vecchia e di Amorosi e Ponti della Valle. Tutta una serie di scontri che non possiamo certo esaminare nel dettaglio in questa sede. Mentre possiamo ricordare qualche nome dei nostri Eroi morti armi alla mano: il figlio del Generale von Mechel, svizzero, caduto ai Ponti della Valle con il padre che vistolo morto in corso di scontro reagì togliendosi il chepì e, gridando Viva il Re, proseguì nella sua azione ; il capitano d’artiglieria Giovanni Giordano morto in azione poco dopo essere passato davanti al collega capitano Quandel che ricorda in una sua memoria di aver notato lo sguardo e il sorriso di orgogliosa soddisfazione con cui questo andava incontro al nemico; il capitano Giusepe De Mollot, Ufficiale dei Tiragliatori, specialità dei Cacciatori, in azione davanti agli “antichi archi” davanti a Santa Maria, del quale fu riportata in Capua la sola sciabola, unica cosa che si potè recuperare di quel valoroso; e valoroso fu anche chi sopravvisse alla battaglia come Ludovico Quandel che portò i cannoni della sua bateria a S.Tammaro per sostenere l’urto della cavalleria e con Quandel era pure il colonnello Matteo Negri che poi morirà al Garigliano meno di un mese dopo; ed infine a questi pochissimi nomi dobbiamo aggiungere i tanti anonimi che morirono e di cui non si è mai più avuta notizia. Purtroppo la giornata non fu fortunata e non si riuscì a sfondare come era nei piani per rientrare a Napoli anche perché forse non si ebbe il coraggio di giocarsi il tutto per il tutto, ma le condizioni erano quelle che erano e comunque ricominciò da quella data la ripresa della salvaguardia dell’onore militare delle Due Sicilie ed artefici primi ne furono per l’appunto tutti quei valorosi che caddero o che parteciparono alla lotta nel nome della loro, e nostra,antica Patria e del legittimo Sovrano. Noi vogliamo ricordare questi nostri antichi compatrioti e li onoriamo: essi rappresentano “gli immortali” della nostra Patria e per tale qualità in loro onore diciamo: Viva le Due Sicilie e Viva il Re.

 

guarda le foto della Cerimonia

 

Giancarlo Rinaldi

Fonte: Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie

Conclusa la XIX Edizione della cerimonia della battaglia del Volturno
Ultimo aggiornamento Giovedì 24 Novembre 2016 10:55