Brigad. Conte Cesare Anguissola
Sabato 10 Novembre 2012 11:20
Davide Cristaldi
Di San Giorgio e San Damiano — Cavaliere di prima classe di Francesco I° - Cavaliere di prima classe di S. Ludovico di Parma - Cavaliere di S. Silvestro dello stato Pontificio - Decorato della medaglia istituita dal sommo Pontefice Pio IX per le truppe collegate al riacquisto dello stato nel 1849 - Insignito della Medaglia dell'assedio della. Cittadella di Messina - Generale di Brigata del disciollo Esercito delle Due Sicilie.
Comandante superiore del forte SS. Salvatore, e della seconda Brigata di Fanteria.
Nasceva in Palermo li 5 Ottobre 1813 da S. E. il vice Ammiraglio conte Ferdinando da nobilissima famiglia Piacentina, e dalla Contessa Luigia de' Langèle, per trovarsi il genitore di lui in quell'Isola avendo seguito Re Ferdinando I. Nel di 8 Settembre 1820 volendo questo Sovrano rimeritare i lunghi ed onorali servizi del genitore, veniva Cesare nominato Paggio della Real Paggeria ove rimaneva fino all' abbolizione di esso stabilimento.
Per volere del Re Francesco I° il 26 Gennaio 1826 dell'età di 14 anni venne nominato 2° Tenente nel 1° Granatieri della Guardia Reale, in dove apprendeva la carriera delle armi sotto il comando del chiarissimo calonnello Barone d' Orgemont. Nel 1 Settembre 1837 promosso 1° Tenente era destinato al 4° battaglione Cacciatori di linea ed al 1° Dicembre detto a Delegato del corpo, carica ch' esercitava fino alla nomina a Capitano nel 1 Marzo 1846.
Destinato al 1° battaglione dell'arma, nel 1848 faceva parte della spedizione in Palermo sotto gli ordini del Generale de Sauget , e benchè quella spedizione non avesse avuto felici risultamenti pure I' Anguissola si distingueva al comando d'una scorta di viveri e munizioni che dai quattro venti si trasportava al Real Palazzo, sostenendo l'azione coi rivoltosi. Nel 13 Luglio 1848 passava al Reggimento Cacciatori della Guardia e destinato al comando dalla 1° compagnia partiva per la spedizione di Roma distinguendosi nell' azione di Montecompito avvenuta la notte dell' 8 Maggio percui ne veniva decorato ed ancora distinguevasi nell' attacco innanzi Velletri.
Nel 1848 facendo parte della spedizione nelle Calabrie sotto il comando del Generale Lanza si distinse nell' azione del vallo della Rotonda, ove fece molli prigionieri.
Nel 2 Gennaio 1856 promosso a Maggiore veniva destinato al 10° di linea in Palermo. Nel 18 Settembre 1857 passava al 7° di linea ed al 27 Giugno 1859 a' corpi della Guardia Reale.
Al 1 Novembre 1859 promosso Tenente Colonnello destinato al 6° di Linea, da colà passava al comando del 7° di linea. Al 1 Maggio 1860 nominato Colonnello rimaneva al comando del corpo medesimo.
Nel 25 Giugno 1860 partiva con le 8 compagnie del centro del Reggimento per Messina, ove giunto veniva destinato agli avamposti di Collereale, e da colà con dolore da non comprendere umana mente apprese la diserzione dell'ultimo di lui fratello Amilcare comandante il Veloce, e fu in tale occasione ch'egli per lavare l'onta dal germano messa al proprio nome scrisse al Maresciallo de Clary che volea da soldato partire con la colonna del Bosco.
Conchiusa capitolazione tra il Generale de Clary e de Medici, col 7° di linea ripiegava in Cittadella. In Settembre 1860 l'Anguissola a capo di una deputazione veniva spedilo in Gaeta ad umiliare le occorrenze della cittadella a S. M. il Re.
Nel di 8 Ottobre venne promosso a Brigadiere rimanendo al comando del Reggimento, ed indi destinato al comando della 2° Brigata in cittadella.
Il come Anguissola si condusse in cittadella , e come avesse dato pruova di se è inutile parlarne, operoso zelante , pieno di coraggio , fedelissimo al Re ed onorato soldato, sono le qualità che lo distinsero , e gli fecero meritare il plauso de' suoi superiori, e la stima de' subordinati. Comandante superiore del forte Salvatore, non lasciò niente a desiderare, sia pel miglioramento delle opere di fortificazione che per l'offensiva.
Resasi la piazza li 13 Marzo 1861 e reduce l'Anguissola come prigioniero di guerra, dimandò il suo ritiro e vive vita privata nel seno di sua famiglia.
Davide Cristaldi
Fonte: Comitato Storico Siciliano