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Home Lezioni di storia L'Acclamazione di Garibaldi in Inghilterra e l'appoggio massonico ai Mille

L'Acclamazione di Garibaldi in Inghilterra e l'appoggio massonico ai Mille

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Una folla oceanica acclama Garibaldi a Trafalgar Square - Londra

Per chi ha avuto la fortuna di visitare il museo del Risorgimento di Milano, avrà notato decine di scaffali e vetrine contenenti grembiuli, sciarpe, attestati, simboli vari, medaglie delle varie logge massoniche italiane conferiti a Garibaldi ed altri. Ecco come Garibaldi aveva già ringraziato i vertici della massoneria italiana, che avevano nel capoluogo piemontese la loro sede nazionale, per averlo nominato Gran Maestro della Loggia di Sicilia:

"Torino, 20 marzo 1862 E:. V:. Ill:. ffr:. Assumo di gran cuore il supremo ufficio di capo della Mass:. It:. costituita se:condo il rito scozz:. rif:. ed accet:. Lo assumo perche mi viene conferito dal libero voto di uomini liberi, a cui devo la mia gratitudine non solamente per l'espressione della loro fiducia in me nello avermi elevato a così altissimo posto, quanto per l'appoggio che essi mi diedero da Marsala al Volturno, nella grande opera dello affrancamento delle province meridionali. Codesta nomina a G:. M:. è la più solenne interpretazione delle tendenze dell'animo mio, de' miei voti, dello scopo cui ho mirato in tutta la mia vita. Ed io vi dò sicurtà, che mercè vostra e colla cooperazione di tutti i nostri ff:. la bandiera d'ltalia, ch'è quella dell'umanità, sarà il faro da cui partirà per tutto il mondo la luce del vero progresso. Che il G:. A:. dell'U:. spanda le sue benedizioni su tutte le LL:. e che ci guardi sempre con occhio propizio e ci continui le sue grazie il nostro divino protettore S. Giovanni di Scozia.

Abbiatevi il bacio fr. G. Garibaldi"

Nel 1863, il Gran Maestro della Loggia di Sicilia era proprio Giuseppe Garibaldi(1).

Tra il 3 ed il 27 aprile del 1864, Garibaldi visita l'Inghilterra, anche se in passato vi si era recato già 3 volte.
Durante la sua permanenza, ricevette la visita del Principe del Galles e quella di importanti politici inglesi tra cui il primo ministro Palmerston. Mentre la regina Vittoria non volle vederlo.

A Garibaldi fu conferita la cittadinanza onoraria londinese.

Il nizzardo fu ricevuto in pompa magna dagli inglesi e le cronache dell'epoca narrano di una partecipazione mai vista, tant'è che molti si stupirono considerata la proverbiale freddezza del popolo inglese.
L'illustrazione del corteo di Garibaldi a Trafalgar Square (11 aprile 1864) descrive efficacemente l'importanza di quell'evento.
Dopo 24 giorni di permanenza, seguendo il consiglio dei medici preoccupati per la sua forma di artrite, si reimbarcò alla volta di Caprera.


E' degno di nota il programma di accoglienza che gli inglesi avevano preparato per la famosa visita di Garibaldi a Londra, avvenuta dopo la conquista delle Due Sicilie:

"Mentre Garibaldi appressavasi all' Inghilterra per la via di Gibilterra, più meeting si adunavano a Londra per fornire i preparativi di uno splendido ricevimento. La più importante di queste adunanze fu tenuta a Wellington-Club Strand ove si raccolsero i deputati del Commercio, delle Società operaje ed altre congregazioni politiche.
Martedi, al Wellington club Strami, ebbe luogo un meeting dei delegati del commercio di molte società operaie e corpi organizzati onde prendere risoluzioni sul modo di ricevere Garibaldi, che si aspettava a Southampton il 3 aprile.
Intervennero al meeting 100 delegati, non che il signor Taylor, membro del Consiglio municipale e segretario del Comitato di ricevimento della città.
Il presidente, signor Cramer, avendo aperta la seduta, il segretario onorario disse che Garibaldi, dopo aver fatto una corta visita al signor Seely, membro del Parlamento , all' isola di Wight, giungerebbe probabilmente a Londra la settimana dopo, e che in questa occasione i delegati decisero di formare una processione, il 3.° dei volontari di Londra, della brigata degli operai, servirebbe di guardia d' onore, col pieno consenso del comandante maggiore Richardson.
Il sig. Richardson disse che il Comitato della città si riunirebbe fra pochi giorni, e che era da desiderarsi che il Comitato degli operai e quello della città s' intendesse per rendere la dimostrazione più imponente. Disse poi le ragioni del viaggio di Garibaldi.
Le risoluzioni adottate furono le seguenti:
1. Il meeting ha udito con piacere che il generale Garibaldi è per visitare l'Inghilterra e considera come stretto dovere per ogni classe d' inglesi di unirsi per dare il benvenuto al patriota ed eroe italiano.
2. Il meeting raccomanda che Garibaldi sia ricevuto e scortato a Londra da una organizzata processione delle società di amici (friendly) ed operaio, e da ogni altro corpo di operai desiderosi di prendervi parte;
3. Che gli operai debbano offrire un banchetto a Garibaldi;
4. Che mentre il comitato rimane sempre il comitato degli operai, sarà pronto a cooperare con ogni altro Comitato.
Il signor Richardson annunziò che il sig. Slapleton porrebbe alla disposizione della processione del Comitato ogni quantità di carri o cavalli che saranno necessarii, gratis. Disse di più, essere sua intenzione di proporre, nella prima riunione del Consiglio municipale, che si presentino a Garibaldi le franchigie della città di Londra, e che gli si dia un banchetto al palazzo di città o al Guildhall.
Dopo le altre solite formalità, il meeting si sciolse.
I signori Richardson e Taylor scrissero al Morning Post per dire che Garibaldi arriverebbe a Southampton il 3 aprile, che passerebbe 10 o 12 giorni all' Isola Wight, e che probabilmente giungerebbe a Londra il 16.
Leggevasi nel Times: - Fra pochi giorni uno degli uomini più rimarchevoli delI' Europa porrà il piede sulle nostre spiagge - "
(2).

Cosa disse Garibaldi durante quella cerimonia di accoglienza degna di un principe, lo troviamo scritto in "Letture di famiglia,Tohuar, Firenze, 1863":

"Garibaldi nei vari discorsi tenuti in diverse occasioni al popolo inglese ha ripetuto che senza il soccorso prestatogli dall' Inghilterra non si sarebbe fatta l'Italia , perchè fu l'ammiraglio Mundy che protesse il suo sbarco a Marsala e il passaggio dello stretto di Messina, ma sarebbe stato giusto anche il ricordare che senza l'aiuto ben più efficace dell' Imperator Napoleone non si sarebbe strappata la Lombardia agli artigli dell'Austria, che senza la protesta armata francese contro ogni intervento nelle cose d'Italia, noi non avremmo potuto portare a così buon punto l'unificazione della patria, nè Francesco Secondo sarebbe stato solo a resistere contro il molo popolare che tanto aiutò Garibaldi a levarlo di trono; e che infine, quando trincerato in Capua ed ultimamente a Gaeta serbavasi abbastanza in forze per tentare di riprendere il regno; senza la inibizione d'ogni intervento straniero fatta dalla Francia all' Europa, l'esercito italiano non avrebbe potuto traversare le Marche, sconfiggere la bordaglia guidata da Lamoricière e prestar man forte a Garibaldi sul Volturno e sul Garigliano e compiere l'espugnazione di Gaeta".

Ancora su "Roma, Napoleone III e i ministeri italiani sguardo al passato e all'avvenire, Livorno, 1868" si legge:

"Garibaldi nel 64 a Londra rispondendo alle dimostrazioni di simpatia nel palazzo di cristallo diceva: «Senza l'ajuto di Palmerston, Napoli sarebbe ancora Borbonica, senza I' Ammiraglio Mundy, non avrei potuto giammai passare lo stretto di Messina"

Sempre in uno dei suoi discorsi al popolo inglese, accorso per acclamare solennemente Garibaldi, l'eroe di Marsala disse:

"Non è la prima volta che ho ricevuto prove non solo in parole, ma in fatti ( applausi ). Questa simpatia mi venne mostrata in varie circostanze della mia vita, e più specialmente nel 1860, quando senza l' aiuto della nazione inglese sarebbe stato impossibile compiere quanto facemmo nell' Italia meridionale ( grandi applausi }. Il popolo inglese ci somministrò uomini, armi, danaro; egli soccorse a tutti i bisogni dell' umana famiglia nei suoi sforzi per conquistare la libertà. Quel che dissero e fecero gl' Inglesi per noi, merita l' eterna gratitudine degl' Italiani (fragorosi applausi ). Per rispondere ad alcune nobili e generose parole del sindaco, vi dirò non aver sacrificato alcuna parte della mia vita per la causa dell' umanità; credo però aver fatto qualche cosa, una parte del mio dovere, del dovere di ogni uomo ( applausi ). Non mi resta che rendervi i più vivi ringraziamenti per la vostra generosa simpatia e per la vostra cortese accoglienza"(3).

In quei giorni si segnalarono degli scontri tra sostenitori di Garibaldi ed irlandesi.

Davide Cristaldi

Fonte: Comitato Storico Siciliano / 2


(1) Memorie per la storia de' nostri tempi dal Congresso di Parigi nel 1856 ai giorni nostri - Torino - 1865
(2) Cronaca della guerra d'Italia - Rieti - 1865
(3) Ivi.

L'Acclamazione di Garibaldi in Inghilterra e l'appoggio massonico ai Mille
Ultimo aggiornamento Venerdì 17 Giugno 2016 08:35  

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